Un applauso e il riconoscimento pubblico del valore e del successo rappresentano la ciliegina sulla torta per chiunque impieghi il proprio impegno e il proprio talento in un determinato progetto. Se poi a riconoscere la validità dei tuoi sforzi, già ampiamente appagati dai risultati imprenditoriali ed economici di rilievo per una startup in continua ascesa, è nientemeno che Mark Zuckerberg, uno che è stato in grado di modificare per sempre le abitudini sociali di tutti noi, allora vuol dire davvero essere riusciti ad operare nel mondo quel cambiamento che nessuno prima era riuscito a realizzare. Questa storia non è una favola ma è la realtà di Massimo Ciociola, 39 anni, pugliese, nato a Foggia ma cresciuto a Manfredonia, laureato in ingegneria a Bologna e creatore di MusiXmatch, il più grande catalogo online di testi di canzoni, progetto che ha conquistato persino il papà di Facebook, desideroso di esprimere il suo apprezzamento a Ciociola durante la recente trasferta in Italia.
Come nasce l’avventura di Musixmatch: come descriverebbe la sua creatura?
“Lyrics” è uno dei termini più ricercati su Google: miliardi di persone ogni mese, infatti, vogliono trovare le parole per la loro musica. MusiXmatch è diventata il più popolare contenitore di testi su dispositivi mobili e connected devices, con più di 50 milioni di utenti in tutto il mondo.
Ho concepito l’idea nel 2009, poi, insieme a Gianluca Delli Carri, co-fondatore di MusiXmatch, e Francesco Delfino, Giuseppe Costantino e Valerio Paolini l’azienda è stata lanciata all’inizio del 2010: siamo riusciti a cambiare il comportamento dei consumatori, consentendo agli utenti di eseguire la scansione delle proprie music library e streaming playlist per recuperare i testi tramite le nostre app.
La nostra visione era di costruire il più grande catalogo di testi al mondo ed essere così il vero e proprio “Vocabolario della Musica” di licenza insieme a Top Music Publishers come Sony/ATV, Warner Chappell, Universal Music Publishing Group, EMI Publishing, BMG, Chrysalis, Kobalt Publishing, and Harry Fox Agency per una distribuzione globale. Oggi abbiamo 14 milioni di testi in 58 lingue diverse e lavoriamo costantemente per implementare la crescita internazionale dell’azienda.
Cosa colma la distanza tra la nascita di un’idea e la riuscita del business di un imprenditore?
Le idee non si hanno, si fanno. Concepire un’idea e non farla non serve. 6 anni di sacrifici, un team ad altissimo livello, mai arrendersi, volersi sempre migliorare. Questa è la ricetta.
Qual è lo stato di salute delle startup italiane: perché occorre investire nel nostro paese, quali sono i punti di forza e quali i punti deboli del sistema?
Si tratta di un’equazione matematica: più soldi investo più gente impiego e più lavoro c’è più possibilità ci sono di fare exit e di portare ritorni ad investitori. Più ritorno porto agli investitori più questi investono. In matematica questo tipo di circuito si chiama il “Perfect Loop”, un ciclo che se spinto bene porta solo ritorni.
Non vi è caso al mondo di ritorni (nel lungo periodo e su più società in portafoglio) mai fatti da fondi di investimento in questo settore. L’Italia è indietro su questo ciclo e deve fare di più.
Dopo l’uscita da Spotify, quale sarà il nuovo percorso da intraprendere per MusiXmatch?
Saremo su tutti i maggiori streaming al mondo. Non ci poniamo steccati, vogliamo continuare a crescere.
A che punto siamo in Italia per quanto riguarda l’innovazione? Stiamo percorrendo la strada giusta per una trasformazione digitale completa e performante?
Abbiamo una storia incredibile in termini di innovazione. Abbiamo avuto degli innovatori straordinari, in ogni mercato, in ogni settore. La nuova classe imprenditoriale ha perso moltissimo da questi. Abbiamo perso un’eredità, dobbiamo impegnarci per ricostruirla.
Elisabetta Pasca