Il 42% degli italiani, compresi i bambini che sanno leggere, ha letto almeno un libro nel 2015 per motivi che non siano strettamente scolastici o professionali: si tratta, in totale, di circa 24 milioni di cittadini. Così il report dell’Istat sulla lettura in Italia, che registra anche il dato per cui il 9,1% delle famiglie italiane, invece, non possiede alcun libro in casa. Mentre il 64,4% ne ha al massimo 100.
Nel 2015, l’Istat ha stimato che il 42% delle persone di 6 anni e più (circa 24 milioni) abbia letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti l’intervista, per motivi non strettamente scolastici o professionali. Il dato appare stabile rispetto al 2014, fa notare l’Istat, con un lieve aumento dello 0,6% rispetto al 2014, quando la percentuale era il 41,4%.
La quota di lettori, prosegue l’Istat, risulta superiore al 50% della popolazione solo tra gli 11 e i 19 anni e nelle età successive tende a diminuire; in particolare, la fascia di età in cui si legge di più è quella dei 15-17enni.
Altra tendenza registrata dall’Istituto nazionale di statistica è che le donne leggono più degli uomini: il 48,6% delle donne, infatti, si stima che siano lettrici, contro il 35% dei maschi. Il gap è particolarmente evidente tra i 15 e i 59 anni di età.
Oltre alla scuola, è l’ambiente familiare a determinare significativamente l’interesse o meno per la lettura: l’Istat stima, infatti, che legga libri il 66,8% dei ragazzi tra i 6 e i 14 anni con entrambi i genitori lettori e solo il 30,9% di quelli con genitori che non leggono libri.
I cosiddetti “lettori forti”, ovvero quelle persone che leggono almeno un libro al mese, sono il 13,7% dei lettori (in calo rispetto al 14,3% nel 2014), mentre quasi un lettore su due (45,5%) si conferma “lettore debole”, avendo letto non più di tre libri in un anno.
Sono stimate in 4,5 milioni le persone che hanno letto o scaricato libri online o e-book negli ultimi tre mesi: l’8,2% della popolazione complessiva e il 14,1% delle persone che hanno navigato in Internet negli ultimi tre mesi.
E la quota di persone che negli ultimi 3 mesi hanno letto online o scaricato libri o e-book aumenta in proporzione al numero di libri presenti in casa e tocca il valore massimo (23,8%) proprio tra le persone che dispongono già di una biblioteca domestica con oltre 200 volumi. La lettura, infine, continua ad essere molto meno diffusa nel Mezzogiorno. Nel Sud meno di una persona su tre (28,8%) ha letto almeno un libro mentre nelle Isole i lettori sono il 33,1%, in aumento rispetto al 31,1% dell’anno precedente.
Si legge di più nei comuni centro di aree metropolitane, prosegue l’Istat, dove la stima della quota di lettori è al 51% (è il 38,1% nei comuni con meno di 2.000 abitanti).
Fattore che contribuisce alla lettura è la biblioteca, secondo l’Istat una vera e proria “chiave per la promozione e la pratica della lettura”; ma secondo i dati diffusi dall’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche (Iccu), la maggior parte delle 13.457 biblioteche attive in Italia nel 2014 (49,2% del totale, 6.618 in valore assoluto) ha sede nelle regioni del Nord il 21,4% (2.882) al Centro e il 29,4% (3.957) nel Mezzogiorno.
Gli occupati delle attività editoriali, poi, sono circa 45.900 e oltre il 78% svolge un lavoro di tipo dipendente. Si tratta di un settore, spiega l’Istat, che soffre di una contrazione continua dal 2000, anno rispetto al quale l’occupazione si è ridotta dell’11%.
Bassa la spesa per libri e giornali: nel 2014 le famiglie italiane hanno speso 3 miliardi 339 milioni di euro per libri e 5 miliardi 278 milioni per giornali, stampa e articoli di cancelleria: rispettivamente, 11 e 17 euro al mese, pari allo 0,4% e allo 0,6% della loro spesa complessiva. Anche se fra il 2010 e il 2014 i prezzi al consumo di libri, giornali e articoli di cancelleria sono cresciuti di 9 punti percentuali in linea con l’andamento dell’indice generale dei prezzi.
Finalmente una “buona notizia”, è il commento del presidente dell’Associazione italiana editori Federico Motta ai dati resi noti oggi dall’Istat sulla lettura nel 2015: ”nel 2016 torna a crescere la lettura di libri in Italia. Questo ci sprona ancor di più a contribuire in ogni modo per invertire la tendenza: si può fare qualcosa, non è lecito arrendersi e se si agisce insieme, in una logica di sistema, i risultati arrivano”.