Enrico Mentana ha colpito di nuovo! Il giornalista, direttore del Tg La7, è solito rispondere in maniera diretta, ironica e caustica alle centinaia di commenti che riceve sotto i suoi post di Facebook. Soprattutto, Mentana ha più volte dimostrato di mal digerire le frasi scritte che mostrano una palese ignoranza e scarsa conoscenza dell’argomento di cui si sta parlando, comunque espresse con presunzione e (a volte) maleducazione.
Dopo il terribile terremoto che ha colpito l’Italia centrale il 24 agosto, Mentana aveva già espresso il suo dissenso verso tutti coloro che, in un’occasione del genere, utilizzavano i social solo per riversare bile e cattiveria, sparlando a proposito e senza cognizione di causa. Il giornalista si riferiva, nello specifico, alla polemica nata attorno alla (falsa) notizia che denunciava l’ingiustizia per cui gli italiani terremotati dovevano soggiornare nelle tendopoli mentre gli immigrati in hotel di lusso.
Sull’argomento Mentana è dovuto però ritornare a batter chiodo quando sulla sua pagina ha parlato di Francesca Spada, una donna di Amatrice che si trova nella tendopoli del suo paese in attesa di sapere cosa ne sarà di lei e dei suoi concittadini. Francesca ha portato la sua testimonianza di come si svolge la vita nelle zone colpite dal sisma e, soprattutto, ha sottolineato la mancanza di polemica in loco contro gli stranieri, che anzi stanno aiutando concretamente i terremotati.
Molti dei commentatori, però, hanno caparbiamente continuato ad attaccare gli immigrati.
Soprattutto un altro utente, Claudio Bettoni, ha addirittura dubitato della veridicità del profilo della donna, cercando poi di portarla a ragionare come lui. A questo punto Mentana ha sbottato, dando una risposta di cui si sta molto parlando:
La parola “webete” è, ovviamente, diventata subito virale sui social. Un neologismo che ha fatto impazzire tutti, portando il web a chiedere all’Accademia della Crusca di ripetere l’evento di “petaloso”: accogliere questo nuovo termine nel vocabolario della lingua italiana.
Una richiesta che, chissà, magari verrà accolta al più presto.