Dall’ intelligenza artificiale “voice-activated” a quella “thought-powered”
Sandrine Plasseraud, CEO e Founder di We Are Social Parigi
Quasi ogni giorno sentiamo parlare di tecnologia vocale che sta suscitando sempre di più l’interesse delle persone e di conseguenza dei brand. A livello globale, il commercio effettuato tramite la voce dovrebbe aumentare del 1900% fino a pesare 40 miliardi di dollari nel 2022 contro gli attuali 2 miliardi, secondo il sondaggio OC & C Strategy Consultants *. Il tutto possibile grazie all’adozione di dispositivi come Amazon Echo o Google Home. Chi si occupa di comunicazione dovrà affrontare una serie di sfide significative per comprendere come i brand potranno utilizzare queste tecnologie per raggiungere le persone in modo interessante, semplificando le necessità della vita quotidiana. E cosa succederebbe se i nostri pensieri da soli potessero controllare la tecnologia? We Are Social ha incubato Mentalista , una startup che ha sviluppato un algoritmo per analizzare le immagini sulla corteccia visiva del cervello umano. Queste immagini vengono poi materializzate grazie a impulsi elettrici e utilizzate per programmare azioni. Ad esempio, con questo processo, è stato possibile sviluppare la prima partita di calcio guidata dal pensiero dei giocatori. Le interazioni basate sui comandi vocali faranno sicuramente parte del nostro 2019 (e oltre) ma crediamo anche che, nel prossimo futuro, vedremo le interazioni cervello-ambiente prendere il posto di quelle voce-ambiente.
Intelligenza artificiale – Il futuro delle macchine
Roberto Collazos Garcia, Managing Director di We Are Social Monaco e Berlino
L’interesse per l’impatto dell’intelligenza artificiale sul content marketing sta aumentando di fianco a una progressiva comprensione delle potenzialità della tecnologia e del suo utilizzo da parte di chi si occupa di comunicazione. La continua evoluzione degli strumenti di Intelligenza Artificiale per i social media consente di comprendere meglio i comportamenti delle persone e di conseguenza di avere insight sempre più interessanti su cui far leva in tempo reale. La velocità di apprendimento delle macchine offre grandi vantaggi in termini di comprensione del target, della mappatura dei competitor e del posizionamento dei contenuti. Grazie a queste informazioni, sarà possibile creare contenuti social rilevanti. Ad esempio, Twitter fa uso di reti neurali artificiali per ridimensionare e ritagliare le foto affinché siano maggiormente apprezzate dalle persone. Per ottenere ciò, un’intelligenza artificiale analizza i dati di tracciamento oculare per comprendere quali elementi di un’immagine catturino maggiormente l’attenzione e decidere quindi cosa mostrare alle persone.
Dal Newsfeed ai “New Feeds”
Akanksha Goel, Founder e Managing Director di Socialize
Con la crescente attenzione delle persone per la privacy, v edremo sulle principali piattaforme social una sempre minore condivisione dei contenuti in pubblico : le persone stanno infatti cambiando la loro attività, preferendo ai newsfeed spazi privati come gruppi e app di messaggistica. La progressiva adozione di una comunicazione social privata (dark social) favorirà lo sviluppo di funzionalità che possano offrire alle persone strumenti creativi quando comunicano nelle chat di gruppo o condividono contenuti direttamente con i loro amici. Anche i brand investiranno quindi nella creazione di esperienze per queste dimensioni private, per esempio con i chatbot che possono offrire interessanti opzioni di personalizzazione. In questo ambito, il trend sarà probabilmente sostenuto dall’introduzione di WhatsApp Business in tutti i mercati che potrebbe supportare quei brand che utilizzano l’intelligenza artificiale per dialogare con le persone. E, mentre i brand continuano a cercare nuovi spazi e modi per connettersi con le persone in maniera rilevante, vedremo chi si occupa di comunicazione testare piattaforme alternative. Ad esempio,
TikTok si prepara ad essere la piattaforma più utilizzata del 2019 in Medio Oriente .
Autenticità
Christina Chong, Managing Director di We Are Social Singapore
Autenticità. Questo sarà uno degli elementi chiave per essere rilevanti sui canali social nel 2019, soprattutto quando si parla alle persone più giovani, la cosiddetta Gen Z. Reale ma micro. In uno scenario in cui si stima che quasi il 15% di tutto l’engagement social provenga da bot, l’influenza esercitata da piccole ma autentiche community di micro influencer sarà sempre più importante sia per i brand che per le persone.
In tempo reale. Le marche dovranno interagire con le persone sempre più rapidamente, con una strategia di risposta in tempo reale e un’attenzione particolare a coloro che già sono fidelizzati e appassionati della marca.
Video reali. Ma non è necessario che siano perfette e grandi produzioni. Ridotta qualità, formati verticali e un’illuminazione veritiera saranno apprezzati ai fini di un output autentico. Tik-tok e le Stories ne sono un esempio.
Reale ma aumentato. Ora che la realtà aumentata è approdata ufficialmente anche su Facebook Ads e Instagram, le persone potranno vivere un’esperienza sempre più personalizzata e stimolante dei loro prodotti preferiti.
Etica reale. Le persone sono sempre più attente alla provenienza delle informazioni che ricevono online e alla destinazione dei propri dati. Stiamo assistendo a una crescita di contenuti pensati non per spazi pubblici ma per canali privati quali gruppi e chat. WhatsApp Stories è la funzionalità in più rapida crescita di quest’anno.