In un mondo in fermento, che finalmente sta cominciando concretamente a mettere in discussione quelle dinamiche di genere che penalizzano le donne soprattutto in campo lavorativo, si fa strada con forza crescente la consapevolezza del valore delle imprese al femminile nel complesso dell’economia globale e, a tal proposito, formazione e supporto per le imprenditrici rappresentano punti strategici e focali nello sviluppo di un futuro più sostenibile, egualitario e fruttuoso.
Facebook e Fondazione Mondo Digitale hanno deciso di sostenere insieme l’autoimprenditorialità femminile in Italia attraverso l’iniziativa #SheMeansBusiness, che si pone l’obiettivo ambizioso e lungimirante di formare oltre 3.000 donne ad un uso efficace dei social media e del digital marketing per promuovere la propria azienda e centrarne il giusto posizionamento sul web. Ne parliamo con Laura Bononcini, Head of Public Policy per Facebook Italia.
#SheMeansBusiness è l’iniziativa messa in campo da Facebook e Instagram per supportare l’imprenditoria femminile: come nasce il progetto e che tipo di riscontro sta riscuotendo in Italia?
#SheMeansBusiness è un progetto globale che vuole supportare l’imprenditoria femminile e sostenere e ispirare tutte le donne che hanno un loro business, ma anche tutte coloro che desiderano diventare imprenditrici. L’Italia, dove lavoriamo in partnership con Fondazione Mondo Digitale, è il secondo Paese in Europa dopo la Gran Bretagna a lanciare questa iniziativa, cosa di cui siamo molto fieri. Abbiamo appena tenuto a Roma la prima sessione di training locale, che ha avuto grande successo con la partecipazione di oltre 100 donne imprenditrici. Ed entro febbraio si svolgeranno sessioni di formazione in altre 16 città.
Insieme a Fondazione Mondo Digitale, che obiettivi si pongono Instagram e Facebook in relazione a #SheMeansBusiness per il 2018?
Il programma segue il modello “Train the trainer”: Facebook ha formato i coach di Fondazione Mondo Digitale, che a loro volta si occuperanno di formare almeno 3.500 donne in tutta Italia nel corso del 2018. Per farlo, avranno a disposizione strumenti e moduli formativi specifici, lezioni online e pratiche su come utilizzare al meglio Facebook e Instagram per migliorare il proprio business, senza dimenticare lezioni di autostima per le donne che parteciperanno.
La formazione oggi costituisce davvero l’ago della bilancia per riuscire a costruire opportunità di business inedite e soprattutto efficaci?
Crediamo fermamente che la formazione sia alla base di nuove opportunità di business, quando si approccia un mercato relativamente nuovo come quello del digitale. Come ha detto Nicola Mendhelson, “Quando le donne hanno la possibilità di migliorarsi, anche l’economia migliora”. Ed è vero: quando le donne hanno successo negli affari, guidano la crescita economica e sociale. Assumono a loro volta più donne, incoraggiano una maggiore diversità sul posto di lavoro, investono nelle loro comunità, diventano dei veri e propri role model.
Con #SheMeansBusiness vogliamo quindi aiutare le donne imprenditrici in Italia a cogliere nuove opportunità, spingendole e sostenendole nel raggiungimento dei loro sogni.
Il 21% delle PMI è gestito da imprenditrici, le quali dimostrano una maggiore sensibilità social rispetto agli uomini: i nuovi strumenti di comunicazione aiutano concretamente le donne a raggiungere i loro obiettivi?
Assolutamente sì. L’88% delle persone su Facebook sono connesse ad almeno una PMI italiana. E grazie ai social media, le piccole imprese possono raggiungere con il minimo sforzo un pubblico globale con il quale non sarebbero mai riuscite ad entrare in contatto prima: basti pensare che 143 milioni persone da tutto il mondo sono connesse a una PMI in Italia tramite Facebook.
E una ricerca che abbiamo realizzato di recente rivela che Facebook ha un impatto reale sulle PMI: il 66% ha affermato di aver aumentato le vendite e il 70% di aver trovato nuovi clienti grazie alla piattaforma. Per quanto riguarda Instagram, a livello globale, l’80% degli utenti segue almeno un’azienda sulla piattaforma, mentre 200 milioni di persone visitano il profilo di un’azienda ogni giorno. E una piccola impresa su 3 tra quelle presenti sulla piattaforma ha dichiarato che Instagram li ha aiutati a sviluppare il proprio business.
Sono dati importanti, e con #SheMeansBusiness vogliamo aiutare sempre più donne a sfruttare le grandi opportunità che le piattaforme social offrono per sviluppare il loro business.
Quanto spazio esiste realmente oggi per le donne nel settore IT?
Il cosiddetto settore STEM (gli studi nel campo scientifico ed economico), è nell’immaginario comune associato al mondo maschile. Ebbene non è così: ad esempio, una delle aziende che hanno partecipato al lancio italiano di #SheMeansBusiness è Redooc, la “palestra della matematica più grande d’Italia”, una piattaforma di didattica digitale dedicata proprio alle materie STEM. L’ideatrice Chiara Burberi e il suo team hanno fatto del digitale uno strumento per avvicinarsi al mondo dei ragazzi e con la loro presenza su Facebook e Instagram riescono a dialogare con genitori, professori e studenti. Ma anche le altre due imprese al femminile che abbiamo ospitato al lancio hanno forti implicazioni scientifiche e tecnologiche: U-Earth è la prima azienda biotech al mondo ad occuparsi di purificazione dell’aria in ambito professionale, mentre Orange Fiber è l’unica azienda al mondo che produce tessuti sostenibili dagli scarti di lavorazione delle arance. Questi esempi ci insegnano che il settore IT è sicuramente uno di quelli con maggior opportunità di crescita per le imprenditrici al femminile.
In che modo i social network possono contribuire ad abbattere i gap esistenti tra i generi, sia in campo lavorativo che sociale?
In Italia, ogni mese, 30 milioni di persone accedono a Facebook e più di 14 milioni visitano Instagram. Questa comunità fiorente offre l’opportunità per le PMI di raggiungere direttamente i propri clienti esistenti e trovarne di nuovi. Inoltre, Facebook e Instagram aiutano le piccole aziende a crescere, dando ai business di qualsiasi tipo l’accesso agli stessi tool, così da permettere loro di svilupparsi, a prescindere dalla loro dimensione, settore e luogo. Questo è sicuramente un grande aiuto per i piccoli imprenditori, che tra i loro rappresentanti vedono, appunto, molte donne: basti pensare che il 39% delle pagine Facebook dedicate a piccole imprese sono gestite da donne.
Qual è la tua idea di futuro al femminile?
L’Italia è uno dei paesi europei che sta facendo di più per colmare il divario di genere nel mondo del lavoro. Con #SheMeansBusiness vogliamo offrire a tutte le donne gli strumenti per diventare imprenditrici digitali. Secondo stime Censis, se l’Italia riuscisse a ridurre il divario di genere sul posto di lavoro del 25% entro il 2025, l’aumento delle donne attive produrrebbe una crescita del PIL di circa il 2%, pari a 33,6 miliardi di euro. Un traguardo importante, che speriamo di contribuire a raggiungere con la nostra iniziativa!
Elisabetta Pasca