Di nuovo bufera sul Fertility Day. Questa volta a scatenare le critiche la copertina di uno degli otto opuscoli realizzati e diffusi dal Ministero della Salute, quello dedicato agli stili di vita, dove si vedono due aree con due immagini diverse, tacciate di contenere messaggi razzisti. Per le buoni abitudini da promuovere è stata infatti utilizzata l’immagine di ragazzi bianchi e sorridenti, nella seconda quella di alcuni ragazzi di colore e con capigliatura ‘rasta’ che fumano e bevono, a simboleggiare i “cattivi compagni” da abbandonare.
Si tratta di due immagini stock, standard e acquistate per molte attività della comunicazione. Una, quella con i giovani biondi sorridenti, già usata per una attività dentistica in Gb, l’altra per una campagna contro la droga in Arizona e anche da Narconon, organizzazione di Scientology che si occupa di tossicodipendenza. Ma il mix ha scatenato immediatamente ironia e critiche.
Molte le polemiche soprattutto sui social, come già accaduto a inizio mese per le immagini e gli slogan scelti per la prima versione della campagna, tra chi parla di uno scherzo e si chiede chi sia l’artefice di queste campagne, e chi invece bolla ‘episodio come imbarazzante. ”Qualcuno ha deciso di sabotare il ministero della salute. La contrapposizione tra coppie da spot del dentifricio (a colori) e nero con drogate (virati seppia) per contrapporre gli stili di vita è da tribunale di Norimberga della pubblicità regresso”, ha scritto su Facebook il giornalista Enrico Mentana, mentre sono aumentate le polemiche politiche con Sinistra Italiana che ha presentato una mozione di censura e le richieste di dimissioni del ministro come quella arrivata dalla senatrice M5S Paola Taverna.
La reazione del Ministero della Salute questa volta è arrivata in poche ore, con il ministro Beatrice Lorenzin che ha annunciato infatti di avere ritirato l’opuscolo incriminato e di avere aperto una inchiesta per capire cosa è accaduto, dando “mandato ai propri Uffici di accertare perché l’immagine visionata e vidimata dal Gabinetto non corrisponda esattamente a quella apparsa sul sito”. Ripercussioni anche interne con la revoca dell’incarico al direttore generale per la comunicazione del ministero, Daniela Rodorigo.