Buzzoole, influencer marketing solution provider in grado di connettere i brand ai content creator attraverso l’utilizzo dell’Intellingenza Artificiale, ha recentemente presentato il nuovo posizionamento e la sua nuova identità visiva. Nata a ottobre 2013, Buzzoole aiuta le aziende che vogliono sviluppare campagne di influencer marketing nel processo di individuazione e attivazione dei creator più affini. Per far ciò si avvale di una tecnologia proprietaria, per trovare il massimo grado di affinità tra brand e content creator creando così un match perfetto. Buzzoole è anche entrata da poco a far parte del network di Endeavor Italia che sostiene imprenditori ad alto potenziale. Con Gianluca Perrelli, Country Manager Italy della società, abbiamo fotografato le coordinate di azione di una realtà italiana ambiziosa e promettente.
Da quali presupposti e con quali obiettivi nasce il processo di riposizionamento e la nuova identity di Buzzoole?
Buzzoole si trova in un momento di cambiamento e sta affrontando il passaggio da startup a scale up internazionale. Il rebranding incontra quindi le necessità di una realtà in continua crescita che vuole espandersi nei mercati internazionali. L’azienda opera in 176 Paesi su tutte le piattaforme, con oltre 260.000 Content Creator, più di 850 clienti e oltre 25 milioni di interazioni, mentre il nostro team conta oltre 70 persone distribuite tra le sedi di New York, Londra, Milano, Roma e Napoli. La nuova identità visiva accompagna il nostro nuovo posizionamento in un mercato sempre più globale e maturo. Infatti i clienti vanno verso un approccio più sofisticato all’influencer marketing, che li porta a richiedere servizi consulenziali, uniti ad una grande attenzione per la tecnologia (utile per rendere più efficace ed efficiente il workflow della campagna).
Quali sono i valori irrinunciabili al centro del pensiero creativo del rebrand?
Il nuovo logo esprime la volontà di ridefinire la personalità di Buzzoole: internazionalità, innovazione tecnologica, creatività e consulenza strategica, sono le parole chiave dietro alla nuova brand identity. Il nome Buzzoole nasce dall’unione di buzz (brusio) e googol, il numero intero esprimibile con 1 seguito da cento zeri (1.0 x 10100). Il nuovo marchio sintetizza al centro della composizione le due doppie lettere presenti nel nome: il segno grafico “forte” della doppia Z — richiamo onomatopeico al concetto di brusio — si specchia sulle due OO sottostanti, unite per creare il simbolo dell’infinito, richiamando il concetto di qualcosa che non ha limiti nella sua propagazione.
Quanto è difficile connettere in maniera efficace e funzionale i brand ai content creator?
Buzzoole è un influencer marketing solution provider che connette i brand ai content creator più affini attraverso l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale. Il nostro scopo è di offrire ai brand i giusti strumenti per realizzare campagne di influencer marketing creative e riconoscibili, capaci al contempo di raggiungere gli obiettivi di business e di essere impattanti. Grazie alla tecnologia proprietaria di Buzzoole basata sull’intelligenza artificiale (GAIIA – Growing Artificial Intelligence for Influencer Affinity), riusciamo a trovare il match perfetto tra brand e influencer: ovvero, attraverso sistemi di Image Recognition e Natural Language Understanding, è possibile intercettare i content creator con la maggiore affinità al cliente, in termini di linguaggio, valori e community. Inoltre, la nostra tecnologia può identificare attività sospette relativi ai fake follower, garantendo la massima trasparenza.
L’azienda sta portando avanti un piano ben preciso di consolidamento e di espansione: quali iniziative verranno intraprese a livello internazionale?
Buzzoole ha intrapreso un percorso strategico per consolidare l’azienda come leader di rifermento. Solo nel Q1 del 2017, abbiamo registrato una crescita dei ricavi internazionali di oltre il 500% e negli ultimi mesi abbiamo investito in Ricerca & Sviluppo per rendere il nostro software sempre più in linea con le esigenze dei mercati internazionali. Quelli di Buzzoole sono obiettivi importanti: intendiamo proseguire quanto fatto e superare i traguardi raggiunti, incrementando il numero di brand e content creator che collaborano con noi in tutto il mondo, con la massima attenzione alla realizzazione di campagne creative e impattanti.
A livello internazionale, invece, dopo l’apertura nel Regno Unito nel 2016, che ha portato l’azienda a crescere in maniera esponenziale, il mercato statunitense ha rappresentato un’ulteriore opportunità strategica di sviluppo. Diventare leader a livello internazionale è il nostro focus, anche grazie a partnership importanti che ci hanno permesso di offrire soluzioni innovative come quella con Flixel, una delle migliori soluzioni di cinemagraph al mondo, per creare contenuti sempre più coinvolgenti all’interno delle campagne dei brand partner.
Buzzoole ha intuito fin da subito le potenzialità dell’influencer marketing: quali sono le prospettive di sviluppo in questo settore, sia per il business sia per l’innovazione?
Far leva su attività di Influencer Marketing può realmente aiutare a generare engagement meglio di qualsiasi altra forma di digital marketing! L’Influencer marketing ricopre inoltre un ruolo sempre più strategico in tutte le fasi del funnel di acquisto, raggiungendo target che neanche la tv riesce a raggiungere sia in termini di cluster/segmento di mercato sia in termini di storytelling. Anche i brand ne hanno compreso l’importanza, con investimenti e allocazioni di budget sempre maggiori. Come altre forme di digital adv, anche l’Influencer Marketing si sta evolvendo verso una direzione sempre più data-driven orientata alla tracciabilità dei risultati. L’attenzione alle metriche e al ROI è di fondamentale importanza anche quando si pianificano campagne di influencer marketing e in futuro saranno disponibili metriche sempre più chiare. Quest’anno i brand continueranno a misurare reach ed engagement rate, ma potranno contare anche su altri KPI, come l’analisi del sentiment e l’impatto delle campagne in termini di branding.
Buzzoole ha integrato le Instagram Stories nel monitoraggio delle campagne di influencer marketing: la trasparenza e la misurabilità dei risultati rappresentano il quid per fare la differenza sul mercato?
Buzzoole è la prima società di influencer marketing ad offrire una soluzione di reporting così ampia e dettagliata attraverso l’integrazione con le Instagram Stories e a permettere alle aziende il totale controllo sull’andamento di ogni singola campagna. In un mercato costantemente sotto i riflettori per le pratiche poco chiare di alcuni influencer, la nuova funzionalità rappresenta un’ulteriore conferma circa la nostra posizione a favore di trasparenza e misurabilità. Anche i brand vogliono essere sicuri della qualità delle loro campagne, ed è per questo che utilizzano servizi come Buzzoole. In questo modo, l’intero processo di creazione della campagna è gestito attraverso la piattaforma, che consente di monitorare e controllare i risultati ottenuti e nello specifico, per quanto riguarda le Instagram Stories, è possibile verificare il contenuto prima che vada live. Da sempre Buzzoole è in prima linea nell’educazione di brand e content creator e partecipa ai tavoli di lavoro dei più importanti degli enti di regolamentazione del settore. Recentemente abbiamo realizzato due webinar: uno con l’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria e uno con l’Unione Nazionale Consumatori, in cui abbiamo approfondito le linee guida per una corretta collaborazione tra brand e influencer e risposto alle domande del pubblico.
Continuerete a investire nell’Intelligenza Artificiale per offrire ai clienti delle soluzioni sempre più personalizzate e performanti?
Assolutamente sì. Buzzoole è uno dei pochi player nel mercato dell’influencer marketing ad avere un’attenzione così marcata alla tecnologia. Basta pensare che il 35% del suo organico è dedicato alle tematiche di sviluppo prodotto e R&D. In questo momento siamo concentrati sul miglioramento degli algoritmi di “fake detection” (che rendendo possibile l’individuazione di profili che fanno ricorso a pratiche truffaldine) e sull’ottimizzazione della “brand affinity” (che permette l’individuazione dei creator più in linea con la brand identity del cliente).
Elisabetta Pasca