Non sempre la lunghezza di un curriculum è l’elemento più importante: a volte bastano poche esperienze, ma di valore, per rendere una carriera meritevole di complimenti e attenzioni. Un po’ come è successo con il Festival della Comunicazione di Camogli: anche se quella in programma dall’8 all’11 settembre è solo la terza edizione, la manifestazione si è ormai confermata come un appuntamento irrinunciabile, un necessario momento di riflessione sul mondo che ci circonda e che si esprime nelle più disparate forme comunicative. A guidarci in questo viaggio, importantissimi ospiti italiani e internazionali appartenenti a diversi ambiti e discipline: letteratura, giornalismo, televisione, musica, pittura, storia, scienza, sport. Una festa per la mente che sazia la voglia di conoscere e di confrontarsi, che annovera tra i suoi creatori anche la firma autorevole di Umberto Eco, scomparso lo scorso febbraio. Un’edizione all’insegna del ricordo del Maestro dunque: Rosangela Bonsignorio e Danco Singer, gli ideatori e i direttori dell’evento, sanno in che modo omaggiarlo, presentando un programma che porta avanti i suoi insegnamenti e il suo costante desiderio di capire il mondo.
Il Festival della Comunicazione di Camogli giunge quest’anno alla terza edizione. Tema della kermesse sarà il World Wide Web, scelto da Umberto Eco. Come mai un tale argomento?
D. Singer: Appena finito il festival del 2015, ci siamo riuniti a ottobre con Eco per ideare il filo conduttore dell’edizione successiva. In quel momento lui stava lavorando a questo argomento, dopo le polemiche nate per l’interpretazione sbagliata data alle sue parole pronunciate in una lectio all’Università di Torino. Voleva dunque riprendere questa specifica tematica. Inoltre ad agosto sono 25 anni dalla creazione del primo sito web. Insomma, ci sono diversi elementi che ci hanno portato a scegliere questo argomento.
R. Bonsignorio: Inoltre volevamo sottolineare con questa terza edizione che, nonostante ci sia un proliferare di strumenti social e tecnologici, la dimensione orale della cultura ha sempre un certo fascino. Anche chi non legge molto, infatti, viene al festival perché attratto dall’incontro diretto con i protagonisti dei diversi ambiti del sapere. Credo che sia un elemento da non sottovalutare.
Sono previste delle iniziative speciali per omaggiare il ricordo di Eco, Maestro e mentore della kermesse, scomparso lo scorso febbraio?
R. Bonsignorio: Ci saranno molti suoi ex allievi, che sono anche nostri fedeli compagni di viaggio del festival. Quindi singoli relatori, studenti e amici sapranno con quali parole omaggiarlo.
D. Singer: Molti temi scelti dai nostri ospiti fanno riferimento poi ad argomenti che Eco ha affrontato nel corso della sua carriera. Quindi in qualche modo la presenza del Maestro sarà costante in tutta la manifestazione.
Una delle novità di quest’edizione è il Premio Comunicazione, che verrà assegnato, anche su indicazione di Eco, a Roberto Benigni. Quali sono i motivi per un tale riconoscimento?
D. Singer: Si tratta di un personaggio che si è particolarmente distinto nel tema della comunicazione. Volevamo caratterizzare sempre di più questa manifestazione con un segnale di concretezza e stabilità anche nei confronti di coloro che vengono qui e che in qualche modo ne rappresentano i livelli più alti. Abbiamo pensato di coinvolgere Roberto, grande amico di Eco tra l’altro, facendolo venire a Camogli. Lui ha dato subito la sua disponibilità, riconfermandola il giorno del funerale del Maestro, sia per omaggiare il suo ricordo che l’intera manifestazione.
Tra le altre novità del festival ci sarà anche un contest su Twitter.
R. Bonsignorio: Sì, si tratta di un contest ideato in collaborazione con Il Libraio, un’attività di comunicazione dedicata agli aforismi di Leo Longanesi. Altra novità è stata la selezione di 8 ragazzi della Scuola Holden che faranno da social reporter durante tutta la manifestazione.
Come sempre, organizzerete anche laboratori e workshop che coinvolgeranno il pubblico di tutte le età, anche i più giovani. Che riscontro avete avuto proprio dai ragazzi nelle scorse edizioni?
R. Bonsignorio: Sembra che agli studenti delle medie siano piaciute tantissimo le attività scientifiche, ma anche quelle di pittura, rivolte ai più piccoli, sono state apprezzate. Quest’anno, per i più grandi, abbiamo pensato a dei momenti dedicati alla scrittura con autori come Donato Carrisi e Alessia Gazzola. Tutte le attività, comprese le escursioni in mare e sui monti (quest’anno ci sarà la passeggiata filosofica sul monte di Portofino), richiamano sempre tantissima gente.
Cosa vi aspettate dall’imminente edizione?
R. Bonsignorio: Credo che il premio a Benigni e la mostra di Tullio Pericoli attireranno molte persone: prevediamo circa 30 mila presenze. Inoltre stiamo lavorando per trasmettere in streaming tutti gli incontri dalle varie location del festival.
Per il futuro, come sperate possa evolvere questo appuntamento?
D. Singer: Siamo fiduciosi e ottimisti per la crescita che ha avuto questo festival in brevissimo tempo. L’idea alla base è quella di rappresentare le molte sfaccettature della cultura contemporanea di oggi, cultura dell’innovazione, cultura tecnologica, del tempo libero, del lavoro e così via. Sono aspetti che hanno in comune l’elemento della comunicazione. L’idea che abbiamo avuto quattro anni fa è proprio quella di rappresentare come e perché l’aspetto comunicativo cambi nella società di oggi e quali siano le sue funzioni. Quest’anno saranno anche grandi ospiti internazionali a dare il loro contributo a questo riguardo. Ci auguriamo quindi che in futuro sarà possibile portare avanti questa serie di approfondimenti e analisi.
Lucia Mancini